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Accadde oggi: 17 luglio 1991 Biagio Chianese diventa campione italiano
Il 17 luglio 1991 ad Abbiategrasso c’era in palio il titolo dei massimi tra il detentore Cesare Di Benedetto e Biagio Chianese. Quest’ultimo nativo di Giugliano ma residente a Trieste, in pratica era l’erede diretto di Francesco Damiani e fino al 1987 fu il dominatore incontrastato tra i massimi. In verità Biagio era indeciso se continuare o meno prima di Seul. Ma nel 1989 decise per il gran salto tra i pro. La sua ascesa fu abbastanza rapida tanto da essere nominato sfidante del campione Cesare Di Benedetto. Era costui un vero e proprio gigante, nato ad Avezzano, un contadino che amava la sua terra e ne raccoglieva buoni frutti. Fu convinto a provare nel pugilato soprattutto per la sua mole e per una possanza fisica fuori del comune grazie anche al lavoro sui campi. L’abruzzese iniziò bene, gli avversari cadevano come birilli. Provò la prima volta per il titolo contro Guido Trane, ma fu sconfitto. Riprovò una seconda volta con Vassallo e stavolta fece centro. Il buon Cesare alternò l’allenamento del pugilato con i raccolti di grano e di patate, dando la preferenza a quest’ultimi. Quando ad Abbiategrasso si trovò di fronte Biagio Chianese, forse capì che nella boxe ci voleva ben altro. In pratica Biagio rifilò una sonora punizione ad un avversario che con il passare dei minuti appariva rassegnato. Il match fu fermato alla VI ripresa, dopo che fino a quel momento Di Benedetto aveva subito due conteggi. Chianese divenne così campione italiano. La sua carriera continuò con il contagocce arrivando anche a sfidare l’inglese Henry Akinwande per l’ europeo, ma fu sconfitto prima del limite. Si ritirò poco dopo nel 1995 con un record di 14 vittorie, 3 sconfitte, 1 pari e un no contest. Avrebbe potuto fare molto di più perchè aveva mezzi fisici eccezionali, ma forse non accettava il sacrificio che questo sport richiede.